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©Dl Bd Ld Villageabandonnearridavu Jpeg 27|OTI SVT
Arridavu🚶 Una passeggiata nel villaggio abbandonato

Una passeggiata nel villaggio abbandonato di Arridavu

Sulla strada per Tizzano, questa breve passeggiata vi porterà direttamente al sito di Ariddavu. Proprio nel cuore della macchia, una passeggiata senza tempo vi porterà al villaggio abbandonato dove potrete contemplare le rovine di un intero villaggio risalente al XIX secolo, vedrete case, forni e molto altro. È una passeggiata nella storia.

Sulle tracce di un villaggio dimenticato

Arridavu

🌿 Percorrendo il sentiero, godrete di una passeggiata profumata nel cuore di una natura selvaggia dove la macchia mediterranea è fitta. Il sentiero sale dolcemente, formando più curve e attraversando un piccolo bosco ombreggiato da querce di gariga (o di kermes).

🥾 Percorso della durata di 30 minuti di cammino (solo andata)

Raggiungerete un bel muro di pietra, lungo il quale corre un sentiero lastricato. si trova poco oltre. Un pannello informativo racconta la storia del villaggio abbandonato.

Il ritorno avviene per lo stesso sentiero.

Trovate tutte le informazioni sul sito web dell’autorità locale

L’ufficio turistico non può essere ritenuto responsabile per eventuali incidenti che possono verificarsi durante questa passeggiata.

Accesso

🏴 Da Sartène, prendere la T40 in direzione Bonifacio. Dopo poco più di 1,5 km, svolta a destra sulla D48 in direzione Bocca Albitrina e Tizzano, e segui questa strada per 5 km. Parcheggiare l’auto a lato della strada, sulla curva a destra.

Un po' di storia

Il borgo abbandonato di Arìddavu è stato fondato su un sito archeologico sul luogo di un villaggio preistorico, di cui sono ancora visibili le fondamenta.

Il terreno intorno a questa zona pianeggiante presenta numerosi ripari rupestri riconvertiti e resti di fortificazioni dell’Età del Bronzo. L’attuale borgo risale solo al XIX secolo.

Si dice che sia stato fondato, secondo la tradizione orale, dalla famiglia Mari. 13 edifici e due forni per il pane. La scuola accoglieva più di cinquanta alunni all’inizio del XX secolo, principalmente figli di pastori provenienti dalle campagne circostanti. Non c’erano né chiesa né cimitero ad Arìddavu.

I morti venivano trasportati a spalla dagli uomini sulla bara (tavola mortuaria) fino a Ghjunchetu per la sepoltura.

L’apertura della strada sotto il villaggio ha interrotto gli antichi percorsi e ha creato altre necessità.

Inoltre, non c’era una sorgente vicina.Le donne andavano a prendere l’acqua a Santu Pultru. Arìddavu fu gradualmente abbandonato all’alba della seconda guerra mondiale. Nel 1936, il maestro di scuola, che all’epoca era l’unico residente, lasciò definitivamente il villaggio.