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Il selvaggio fiume Taravo

Questo fiume corso si estende per circa 65 chilometri, dalle selvagge alture di Palneca, a 1.580 metri di altitudine, fino al magico punto di incontro con il Mar Mediterraneo nel sontuoso Golfo di Valinco. Lungo il percorso, il Taravo attraversa la Corsica autentica, con le sue montagne maestose, le valli verdeggianti e i villaggi pittoreschi.

  • Taravo e la sua storia

    Il suo bacino idrografico, di circa 490 km², copre 31 comuni e appartiene interamente alla Corsica ercinica, caratterizzata da un basamento dominato da granitoidi. Fin dalla preistoria, qui si è sviluppata una società agro-pastorale, come testimonia il sito di Filitosa, che si è evoluta verso un’organizzazione agro-silvopastorale con, a partire dal XV secolo, l’emergere di villaggi strutturanti nell’alta valle, che dividevano le loro attività tra montagna e pianura. Alla fine del Settecento, una classe di proprietari terrieri si affermò a lungo termine e conquistò il potere politico, prima che l’impennata demografica dell’Ottocento trasformasse profondamente lo spazio e le dinamiche sociali dell’alta valle, dove la popolazione raddoppiò fino a raggiungere quasi 8.000 abitanti all’inizio del Novecento. Allo stesso tempo, la bassa valle divenne più insediata e individualizzata attraverso la divisione delle terre e la creazione di comuni separati. Nel XX secolo, in particolare dopo la Prima guerra mondiale, la montagna è stata emarginata, portando a una rapida deurbanizzazione e a una trasformazione del paesaggio segnata dall’espansione della macchia. Tuttavia, il bacino del Taravu conserva ancora un forte senso di coerenza geografica, ambientale, storica, umana ed economica, con un senso di comunità ancora molto vivo, che rende più che mai attuale un approccio territoriale a questa valle.

  • Il carattere selvaggio del fiume

    Il Taravu scorre attraverso un mosaico di boschi e macchie naturali e aree agricole estese. La maggior parte del corso del fiume è dominata da boschi e macchie, la cui variabilità riflette la naturale gradazione della vegetazione, dai livelli subalpini a quelli termo-mediterranei. Solo la piana alluvionale che costituisce la parte più a valle è in gran parte occupata da prati pascolati. Alcuni appezzamenti di vite e rare aree di giardini e/o abitazioni completano questo mosaico, anche se non occupano una vasta area. Il paesaggio complessivo è relativamente omogeneo, regolarmente intervallato da strati granitici resistenti all’erosione che formano speroni rocciosi sulle colline e nelle gole lungo il fiume. Questi diversi contesti ambientali definiscono sezioni contrastanti in termini di caratteristiche fisiche (idrodinamica, regime sedimentario, ecc.) e biologiche (natura della vegetazione ripariale, potenziale ecologico, ecc.

    Tutto il Taravu (ad eccezione della foce) è favorevole allo sviluppo della trota: come tale, il Taravu ha le caratteristiche di un fiume pescoso di 1a categoria. Va inoltre sottolineato che diversi tratti degli affluenti del Taravu sono rigorosamente off-limits alla pesca, al fine di proteggere la trota macrostigma, emblema della Corsica.

    Il bacino idrografico del Taravu comprende o interseca un’ampia varietà di aree naturali di alto valore ambientale, tra cui sei * aree ZNIEFF di tipo I, cinque * aree ZNIEFF II e cinque siti Natura 2000 (* aree naturali di interesse ecologico, faunistico e floristico).

    Il Parc Naturel de Corse si estende per circa 20.500 ettari (circa il 6% della superficie totale del PNRC) e copre 11 comuni dell’Haut e del Moyen Taravu. Di conseguenza, nel bacino idrografico prospera un gran numero di specie vegetali e animali. Si tratta di piante, alberi e arbusti, uccelli, rettili, anfibi, insetti e mammiferi. Molte specie sono endemiche, rare, protette e spesso tutte e tre!

    Inoltre, dal 2017 il fiume Taravu ha ottenuto il marchio “Wild River Sites” da un comitato scientifico, a testimonianza del carattere ben conservato ed equilibrato della valle.

  • Fiumi selvaggi

    In Francia, solo il 7% dei corpi idrici è in “ottimo stato ecologico”, come definito dalla Direttiva Quadro sulle Acque (WFD), e si stima che meno dell’1% dei fiumi possa essere definito “selvaggio”.
    L’obiettivo principale del marchio “siti fluviali selvaggi” è quello di fungere da strumento per i gestori degli ambienti acquatici d’acqua corrente per migliorare la protezione e la conservazione dei fiumi funzionanti dal punto di vista ecologico.

    Il marchio incorpora i seguenti concetti

    Qualità dello stato di conservazione dell’ecosistema;
    Riconoscimento e ricompensa degli attori locali per la gestione esemplare dei fiumi;
    Maggiore protezione, al di là degli obiettivi normativi stabiliti dalla WFD (raggiungimento del “buono stato”, classificazione, ecc.);
    Volontà collettiva, condivisa nell’azione di conservazione (governance);
    Forte valore economico del fiume (servizi ecosistemici, attrattività dell’area);
    Valorizzazione dell’area come parte di una rete.
    Serve quindi a sviluppare sia un marchio di riconoscimento da parte del pubblico (qualità ambientale), sia una distinzione per i gestori (pescatori, parco naturale, ecc.), sia una valorizzazione collettiva di un’area eccezionale!
    Si tratta di un marchio francese, attualmente in fase di traduzione ed estensione a livello europeo.

    Per proteggere la sua natura incontaminata e la sua ricchezza ambientale, il Taravu è stato il primo fiume corso a ricevere questa distinzione nel febbraio 2017: un marchio di livello 2 “Sito dei fiumi selvaggi”. Da quel momento in poi, ciò si è inserito in un forte progetto territoriale, con un programma d’azione volto a preservare il Taravu, ma anche a sviluppare la sua valle, un’importante area di conservazione.

    Da allora, sono state realizzate diverse iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche legate al ripristino della qualità dell’acqua nel bacino idrografico e per evidenziare l’importanza che la popolazione locale attribuisce alla protezione del proprio fiume. Per rafforzare queste azioni, sono stati prodotti il film “Taravo: una valle del patrimonio” e vari sviluppi di siti naturali, rendendo questo fiume un’area attraente per lo sviluppo sostenibile.

Un itinerario ideale per gli amanti della natura, i nuotatori d’acqua dolce, gli escursionisti e coloro che amano una pausa contemplativa in un ambiente incontaminato. Lasciatevi trasportare dal dolce scorrere di questo fiume corso, poco conosciuto ma assolutamente indimenticabile.

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