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Un'avventura nel cuore della naturaFiumi e torrenti

Fiumi

Fiumi e torrenti sono le vere arterie della regione e attraversano i paesaggi selvaggi del sud. Se da un lato questi specchi d’acqua naturali invitano all’evasione, dall’altro sono prima di tutto veri e propri tesori da preservare, come il fiume Taravo, che nel 2017 ha ottenuto il marchio di “fiume selvaggio”. Per esplorare questi siti eccezionali in tutta sicurezza, non c’è niente di meglio che farsi accompagnare da guide professionali locali di canyoning ed escursionismo. Appassionate ed esperte del settore, condividono la loro intima conoscenza della regione e vi guidano attraverso i luoghi migliori, combinando avventura, scoperta e rispetto per l’ambiente. Godetevi l’esperienza indimenticabile di un’escursione nel cuore dei fiumi della Corsica del Sud!

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Il selvaggio fiume Taravo

Questo fiume corso si estende per circa 65 chilometri, dalle selvagge alture di Palneca, a 1.580 metri di altitudine, fino al magico punto di incontro con il Mar Mediterraneo nel sontuoso Golfo di Valinco. Lungo il percorso, il Taravo attraversa la Corsica autentica, con le sue montagne maestose, le valli verdeggianti e i villaggi pittoreschi.

Il selvaggio fiume Taravo
Il selvaggio fiume Taravo
Il selvaggio fiume Taravo
  • Taravo e la sua storia

    Il suo bacino idrografico, di circa 490 km², copre 31 comuni e fa interamente parte della Corsica ercinica, caratterizzata da un basamento dominato da granitoidi. Fin dalla preistoria, qui si è sviluppata una società agro-pastorale, come testimonia il sito di Filitosa, che si è evoluta verso un’organizzazione agro-silvopastorale con, a partire dal XV secolo, l’emergere di villaggi strutturanti nell’alta valle, che dividevano le loro attività tra montagna e pianura. Alla fine del Settecento, una classe di proprietari terrieri si affermò a lungo termine e conquistò il potere politico, prima che l’impennata demografica dell’Ottocento trasformasse profondamente lo spazio e le dinamiche sociali dell’alta valle, dove la popolazione raddoppiò fino a raggiungere quasi 8.000 abitanti all’inizio del Novecento. Allo stesso tempo, la bassa valle divenne più insediata e individualizzata attraverso la divisione delle terre e la creazione di comuni separati. Nel XX secolo, in particolare dopo la Prima guerra mondiale, la montagna è stata emarginata, portando a una rapida deurbanizzazione e a una trasformazione del paesaggio segnata dall’espansione della macchia. Tuttavia, il bacino del Taravu conserva ancora un forte senso di coerenza geografica, ambientale, storica, umana ed economica, con un senso di comunità ancora molto vivo, che rende più che mai attuale un approccio territoriale a questa valle.

  • Il carattere selvaggio del fiume

    Il Taravu scorre attraverso un mosaico di boschi e macchie naturali e aree agricole estese. La maggior parte del corso del fiume è dominata da boschi e macchie, la cui variabilità riflette la naturale gradazione della vegetazione, dai livelli subalpini a quelli termo-mediterranei. Solo la piana alluvionale, che costituisce la parte più a valle, è in gran parte occupata da prati pascolati. Alcuni appezzamenti di vite e rare aree di giardini e/o abitazioni completano questo mosaico, anche se non occupano una vasta area. Il paesaggio complessivo è relativamente omogeneo, regolarmente intervallato da strati granitici resistenti all’erosione che formano speroni rocciosi sulle colline e nelle gole lungo il fiume. Questi diversi contesti ambientali definiscono sezioni contrastanti in termini di caratteristiche fisiche (idrodinamica, regime sedimentario, ecc.) e biologiche (natura della vegetazione ripariale, potenziale ecologico, ecc.).

    Tutto il Taravu (tranne la zona della foce) è favorevole allo sviluppo della trota: come tale, il Taravu ha le caratteristiche di un fiume pescoso di 1a categoria. Si noti inoltre che diversi tratti degli affluenti del Taravu sono rigorosamente vietati alla pesca, al fine di proteggere la trota macrostigma, emblematica della Corsica.

    Il bacino idrografico del Taravu incorpora o interseca varie zone caratterizzate da un’ampia diversità di spazi naturali di alto valore ambientale, ossia sei * ZNIEFF di tipo I, cinque * ZNIEFF II e cinque siti Natura 2000.(Il Parc Naturel de Corse si estende su circa 20.500 ettari (circa il 6% della superficie totale del PNRC) e copre 11 comuni dell’Haut e del Moyen Taravu. Nel bacino idrografico prospera un gran numero di specie vegetali e animali. Si tratta di piante, alberi e arbusti, uccelli, rettili, anfibi, insetti e mammiferi. Molte specie sono endemiche, rare, protette e spesso tutte e tre allo stesso tempo!

    Inoltre, dal 2017, il fiume Taravu ha ottenuto il marchio “Siti fluviali selvaggi”, assegnato da un comitato scientifico, che attesta il carattere preservato ed equilibrato della valle.

  • Fiumi selvaggi" etichetta Taravu

    In Francia, solo il 7% dei corpi idrici è in “ottimo stato ecologico” ai sensi della Direttiva Quadro sulle Acque (WFD) e si stima che meno dell’1% dei fiumi possa essere definito “selvaggio”.
    Lo scopo principale del marchio “siti fluviali selvaggi” è quello di essere uno strumento per i gestori degli ambienti acquatici d’acqua corrente per migliorare la protezione e la conservazione dei fiumi che funzionano bene dal punto di vista ecologico.

    Inserisce i seguenti concetti:

    Qualità dello stato di conservazione dell’ecosistema;
    Riconoscimento e ricompensa degli attori dei territori per la gestione esemplare del fiume;
    Protezione rafforzata, al di là degli obiettivi normativi derivanti dalla WFD, (raggiungimento del “buono stato”, classificazioni…ecc);
    Volontà collettiva, condivisa nell’azione di conservazione (governance);
    Forte valore economico del fiume (servizi ecosistemici, attrattività del territorio);
    Valutazione del territorio all’interno di una rete.
    Serve quindi a sviluppare sia un marchio di riconoscimento presso il pubblico (qualità ambientale), sia una distinzione per i gestori (Pescatori, Parco Naturale, ecc.), sia una valorizzazione collettiva di un territorio eccezionale!
    Si tratta di un marchio francese, attualmente in fase di traduzione ed estensione a livello europeo.

    Per proteggere la sua natura incontaminata e la sua ricchezza ambientale, il Taravu è stato il primo fiume corso a ricevere questa distinzione nel febbraio 2017: un marchio di livello 2 “Sito dei fiumi selvaggi”. Da allora sono state realizzate diverse operazioni per sensibilizzare la popolazione del bacino idrografico sulle sfide del ripristino della qualità dell’acqua, ma anche per evidenziare l’attaccamento degli abitanti alla protezione del loro fiume. Per rafforzare queste azioni, sono stati prodotti il film “Taravo: una valle del patrimonio” e vari sviluppi del sito naturale, rendendo questo fiume un territorio con un’attrattiva per lo sviluppo sostenibile.

Un itinerario ideale per gli amanti della natura, i nuotatori d’acqua dolce, gli escursionisti e coloro che amano una pausa contemplativa in un ambiente incontaminato. Lasciatevi trasportare dal dolce scorrere di questo fiume corso, poco conosciuto ma assolutamente indimenticabile.

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Il fiume Baracci

Un vero gioiello di avventura

Il fiume Baracci sorge nell’alto Taravo e sfocia nella Valinco.

Uno spettacolare parco giochi che combina cascate, vasche, salti, nuoto, camminate in acqua, arrampicate…. Questo canyon introduttivo vi permetterà anche di esplorare una Corsica selvaggia e insolita.

Il nostro preferito!

Baracci Natura
Un'esperienza indimenticabile nel sud della Corsica

Per questo, non c’è niente di meglio del canyoning! Baracci Natura vi offre un’avventura all’aria aperta che combina escursioni, arrampicate e nuoto. Lasciatevi trasportare dalla corrente mentre ruzzolate giù per scivoli naturali o vi muovete tra le cascate. Il canyoning a Propriano è un modo meraviglioso per scoprire paesaggi spettacolari e diventare un tutt’uno con l’ambiente! Che siate principianti o esperti, Baracci Natura vi accompagnerà in sensazioni emozionanti che lasceranno un segno indelebile nella vostra memoria!

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Il fiume Rizzanese

Nuoto e storia nel cuore della natura

La Rizzanese è molto più di un semplice fiume: lunga quasi 44 chilometri, nasce nell’Alta Rocca e scorre attraverso paesaggi spettacolari, incidendo gole e bacini naturali prima di sfociare a Capu Lauroso a Propriano. Il suo ambiente incontaminato ospita una ricca fauna e flora tipica della Corsica meridionale.

A soli 7 km da Sartène, fate una sosta anche al ponte di Spin’à Cavallu (ponte genovese) tipico nella sua architettura e situato sulla Rizzanese.Le zone d’ombra sono ottime per i picnic e sono apprezzabili nella stagione calda. Sul sito vige il divieto di balneazione.